5 regole d’oro per evitare uno smart working da incubo

Un tempo spiegare a qualcuno che lavoravi in smart working era come dirgli che eri disoccupato ma ti arrangiavi, oppure che ti pagavano per stare a casa su Netflix e Prime. Nel giro di poco anche i più esitanti (aziende in primis) hanno accettato l’idea che lavorare da casa porta con sé notevoli vantaggi ma anche grandi responsabilità. Non solo non si lavora meno, i giorni iniziano a sembrare tutti uguali e si moltiplicano le mail della domenica.

Come si fa ad evitare l’esaurimento nervoso da smart working?

 

Prima di tutto partiamo da una piccola spiegazione di cosa stiamo parlando. Lo smart working di per sé è uno strumento innovativo che permette alle organizzazioni di crescere e fare un salto di qualità senza dover sostenere costi esorbitanti. Non è solo prendere il proprio lavoro e portarselo a casa, è molto di più! Lo smart working ci permette di associare nuovi concetti al lavoro stesso: ci porta a ridefinire lo spazio di lavoro, il tempo che dedichiamo alle attività, il peso degli obiettivi temporanei, la condivisione degli obiettivi con i colleghi, le piattaforme su cui ci appoggiamo e molto ancora. Insomma, si tratta di costruirsi un vero e proprio equilibrio, tra il nostro lavoro, il nostro team, i nostri obiettivi ma anche la nostra vita privata e il tempo che dedichiamo ai nostri progetti personali e hobby.

Come superare questi rischi?

 

  • Fissa degli obiettivi e degli indicatori per misurare il progresso

    Senza obiettivi chiari e misurabili brancolerai nel buio e il rischierai di rimanere indietro rispetto alle scadenze della tua organizzazione. Prova a familiarizzare con gli strumenti digitali di project management, potrebbero rappresentare una svolta per te e il tuo team!

  • Impara a gestire il tuo tempo stabilendo un criterio per evitare le distrazioni

    Se sai come pianificare bene la tua giornata e/o settimana lavorativa sei già a metà del lavoro! Non puoi aspettarti di fare le cose come facevi prima in ufficio, ora avrai lo stesso tempo (se sei fortunato/a) per fare il triplo delle cose! Scegli in che momenti della giornata leggere le mail, imposta degli orari limite per le notifiche, metti nel piano anche la pausa per staccare dallo schermo e goderti una breve passeggiata.

  • Parti con tecnologie e piattaforme che già conosci

    Non è che perché ora sei a casa al pc devi diventare un programmatore / designer / guru nella tua prima settimana di lavoro. Ci sarà tempo per quello! Per favorire l’adattamento e la familiarizzazione con le nuove modalità di lavoro è meglio partire da ciò che già conosciamo e con cui siamo abituati a lavorare.

  • Sii aperto a nuovi strumenti di lavoro

    Può sembrare l’opposto del punto 4 ma non è così! Va bene usare gli strumenti che conosciamo ma evitiamo di fossilizzarci su soluzioni meno efficienti. Pensa ad esempio al passaggio da Skype a Zoom, ti ci vedi ad un anno dalla quarantena a litigare con i problemi di connessione come facevamo prima?

  • Non temere di chiedere aiuto

    Lavorare da soli a casa può rendere tutto più pesante, non ci sono i colleghi con cui dividersi il lavoro rapidamente, non ci si fa forza l’un l’altro e non si ha una piena cognizione su quanto lavoro ognuno debba fare. Se senti di aver bisogno di un aiuto con qualcosa, o solo di supporto morale, chiedi ai tuoi colleghi! Non vale la pena sacrificare la propria salute mentale nemmeno per il lavoro più bello del mondo.

Perché è fondamentale riorganizzare lo spazio di lavoro (e come farlo)

Uno degli effetti centrali dello smartworking è proprio la ridefinizione dello spazio di lavoro. Siamo noi, la nostra scrivania e la nostra seduta, spesso un po’ arrangiata in un angolo silenzioso della casa. Mentre l’ambiente di lavoro potrebbe sembrare meno rilevante rispetto agli altri aspetti della checklist nella sezione precedente, uno spazio di lavoro adeguato è di fondamentale importanza nella ricerca di un equilibrio positivo per il nostro benessere e la nostra salute. Abbiamo bisogno di sedute adeguate, strumenti di lavoro, colori, piante e tutto ciò che possa rendere lo spazio piacevole (dopotutto è lo spazio dove trascorriamo più ore in assoluto). Purtroppo però, l’acquisto di scrivanie e sedute adeguate richiede un investimento in denaro che molti di noi non possono permettersi o che comunque non sono prioritarie rispetto ad altre spese da sostenere.

Una buona notizia che arriva dal Decreto sostegni approvato dal Parlamento è la proroga a tutto il 2021 dell’aumento a 516,46 euro destinati ai cosiddetti «fringe benefits»: si tratta di uno strumento di welfare aziendale che consente ai datori di lavoro di cedere ai propri lavoratori un importo da spendere in beni e servizi tra cui anche sedute ergonomiche, scrivanie e prodotti di illuminazione specifici per lavorare in modo adeguato anche da casa.

Come ottenere il bonus

Ad oggi pochissime aziende hanno utilizzato questo benefit, un po’ per la scarsa informazione, un po’ perché poche aziende produttrici si sono attrezzate per stringere convenzioni con le piattaforme di welfare in modo da inserirvi i propri prodotti. Ora che il bonus è stato prorogato, ed è stata prorogato anche l’aumento del plafond, c’è il tempo per organizzarsi: i dipendenti interessati devono rivolgersi alle proprie aziende perché, a loro volta, concordino con le società di welfare aziendale l’inserimento di arredi ergonomici nel ventaglio di possibili utilizzi dei fringe benefits.

In parole povere, parlatene al vostro datore di lavoro e approfittate di questa possibilità!

Autrice

Ada Ugo Abara

Sono Nigeriana di nascita e Veneta per amore. Dicono di me che sono polifonica e multistrumentale.